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martedì 16 novembre 2010

Tre ragionamenti intelligenti

così, tanto per cambiare rispetto alle idiozie che ci tocca sentire a ogni ora del giorno.
  • È il momento di ammettere che c'è di più nella vita oltre ai soldi, ed è tempo che ci si concentri non solo sul PIL, ma su GWB – l'indice di benessere generale», ha detto. «Il benessere non può essere misurato dal denaro o negoziare al mercato. È dato dalla bellezza del ambiente che ci circonda, dalla qualità della nostra cultura e, soprattutto, la forza delle nostre relazioni». «Migliorare il senso del benessere nella nostra società è, credo, la sfida politica più importante dei nostri tempi». 

Vabbeh, non è che sia una novità assoluta o una genialata pazzesca, ma che lo dica il primo di ministro di un paese importante (no. Non il nostro. Figurati! E poi avevo detto "importante") non è una roba da poco.

  • ...per esempio il fatto che la gente vada a lavorare sei giorni alla settimana è la cosa più pezzente che si possa immaginare. Come si fa a rubare la vita agli esseri umani in cambio del cibo, del letto e della macchinetta? Mentre fino a ieri credevo che mi avessero fatto un piacere a darmi un lavoro, da oggi penso "pensa questi Bastardi che mi stanno rubando l'unica vita che ho"


Silvano Agosti, il discorso tipico dello schiavo 

(se fa venire voglia di sentirne ancora, si può cominciare da qui: il denaro)


  • Per chiudere, e per tirarsi su il morale dopo Agosti, un pezzo da sbellicarsi di chinaski77 (se non lo conoscete: conoscetelo!). Occhio, perché è un crescendo, sul finire c'è stare male dal ridere. E contiene una perla così:
forse Dio è una costruzione irrazionale e come dicono gli scienziati l’universo si spiega benissimo da solo senza bisogno di aggiungere per spiegarlo una cosa ancora più complessa e inspiegabile di quella che volevi spiegare

sabato 1 novembre 2008

Chi non fa p2p fa ingrassare anche te: digli di cominciare

Leggo nell'editoriale di Altroconsumo di ottobre, dal titolo "Pubblicità che ingrassa"
La situazione è grave e i dati si fanno di anno
in anno più allarmanti: in Italia, quattro bambini
su dieci, in età compresa tra i 6 e i 9 anni, sono obesi o in
sovrappeso.

Un bambino obeso può subire gravi disturbi dello sviluppo e della crescita
e ha alte probabilità di sviluppare malattie cardiovascolari,diabete e tumori.
Un problema di salute, dunque, ma anche un problema sociale,
che comporta elevati costi economici, se gli adulti di domani
avranno costantemente bisogno di cure mediche.
Tra le concause di questa epidemia c’è il consumo di alimenti poco sani e molto calorici, merendine, snack dolci e salati, bibite, spinti da un pressing pubblicitario che ha molta presa sui bambini ed è capace di orientare i
loro desideri e i loro gusti.
Fin qui Rosanna Massarenti, direttore di Altroconsumo. Ottima analisi, con la quale concordo in pieno. Come affrontare la situazione? Altroconsumo aderisce alla campagna contro l'obesità infantile lanciata da Consumers International, che
propone l'adozione di un codice internazionale di autoregolamentazione per alimenti e bevande destinati ai più piccoli
Certo, come no! Le pubblicità sono così aggressive solo per sbaglio, le multinazionali delle merendine e le televisioni non l'hanno mica fatto apposta, erano solo un attimo sovrappensiero... un codice di autoregolamentazione basta e avanza.

Ma va! Va beh cercare di essere sempre corretti, ma qui siamo naif fino all'autolesionismo. Come si fa a dipingere uno scenario di guerra come quello a inizio editoriale (lo ricordo: al 40% dei bambini sta aumentando il rischio di diabete, tumori etc.) e poi proporre che i responsabili di questo scenario si autoregolamentino?
T'immagini infuocati editoriali nei giornali di paesi invasi che chiedono che i paesi invasori si dotino di un codice di autoregolamentazione? Bombardateci, ma un po' meno e solo dalle 21 in poi...

E hai voglia pure a dire che bisogna guardare meno la tv, e invece bisogna giocare, muoversi etc. Giusto, ma come si fa? Come fai a proibire a tuo figlio di guardare il programma che tutti gli altri bambini guardano in tv?

Ecco come fai: non glie lo proibisci. Ma gli insegni a scaricarlo da eMule e da BitTorrent. Circuiti p2p in cui benemeriti della società (ricordate sempre il dato sul rischio malattie, sia dal punto di vista umanitario che dei costi sociali) immettono esattamente i programmi che i vostri figli vorrebbero guardare, ma senza neanche un secondo di pubblicità.

A guerra si risponde con la guerra. I programmi in tv sono infarciti di pubblicità oltre ogni limite di decenza? E noi guardiamoli lo stesso, ma senza pubblicità. In questo modo, tra l'altro, i programmi durano molto meno (se togli la pubblicità le due ore di tv pomeridiana si liofilizzano a una mezz'oretta al massimo) ed ecco che si libera pure lo spazio per fare sport e altri giochi.