sabato 16 ottobre 2010

Quanto spendiamo davvero per la scuola in Italia?

Questa analisi sembra sfatare il mito de "Si spende troppo rispetto al resto d'Europa. Bisogna tagliare!"
(tra l'altro è un pezzo del 2008, topo i vari tagli gelminici mi sa che oggi spendiamo ancora meno).

Qui sotto riporto alcuni passaggi salienti, ma vale la pena leggerla per intero.

si vede che la spesa pubblica per la scuola nel 2007 equivale al 3,3% del PIL, mentre nel 1990 era del 4,4%. Forse nessun altro capitolo della spesa pubblica ha contribuito altrettanto al risanamento dei conti pubblici.
Se poi consideriamo che la quota media del PIL destinata alla scuola nei paesi dell’OCSE è del 5% e che alcuni dei paesi citati come esempi di eccellenza in base alle rilevazioni effettuate dallo stesso OCSE spendono ancora di più, sembra assolutamente fuori luogo ritenere che l’Italia spenda troppo 
Un altro dato sovente sbandierato, ma palesemente errato, è che il 97% della spesa pubblica per la scuola è destinata al pagamento degli stipendi del personale
Dunque la spesa per il personale costituisce il 73,8% (il 90% dell’82%) della spesa pubblica complessiva, una cifra molto diversa dal 97% citato da molti come dimostrazione di presunti squilibri interni alla spesa stessa. I dati OCSE dimostrano che in tutti i paesi membri la spesa per il personale varia dal 60% al 80%. Dunque l’Italia rientra perfettamente nella media.
Altrettanto sovente altri dati OCSE vengono citati per dimostrare che in Italia la spesa media per studente è del 10% superiore alla media OCSE. Anche in questo caso, però, un’analisi dei dati non supporta assolutamente la frettolosa conclusione che si spende troppo e che occorre ridurre un rapporto fra insegnanti e studenti ritenuto troppo alto. Diversi sono i fattori che influenzano questo rapporto. Per esempio, ormai molti anni fa l’Italia ha fatto la scelta di inserire gli studenti diversamente abili nelle classi normali.
 
 

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