giovedì 8 gennaio 2009

Lavorare meno: una breve guida

Ecco qualche consiglio per sopravvivere alla marea montante degli impegni inutili. La tecnica è provata e funziona perfettamente per i lavori di ufficio. Per chi telelavora (ahimé), funziona meno, perché alcuni passaggi richiedono il contatto visivo e il confronto orale.

1) Accetta qualunque incarico ti venga richiesto. Impila i fogli relativi ai vari incarichi sulla scrivania, non archiviare nulla. Dopo un po’, ciò ti porterà ad avere la fama di persona impegnatissima. L’immediata conseguenza è che, quando non farai qualcosa, mentalmente ti perdoneranno “perché in effetti è veramente pieno di cose da fare”.

2) Quando ti chiedono “per quanto pensi di farcela?”, biascica qualcosa di inintelligibile, infilando nella frase il concetto “casino di cose da fare” (biascicare via email non so come si faccia, si accettano suggerimenti).

3) Non fare MAI nessuna delle cose che ti sono state richieste nell’ultima settimana, per quanto urgenti ti hanno detto che fossero (anzi, *soprattutto* se ti hanno detto che erano urgenti). Pesca a caso dal mazzo delle altre: quella che più ti ispira, quella *meno* urgente, scrivi un post sul blog etc. La metà degli impegni si autorisolvono, il casino è che non si sa mai in anticipo quali.

4) Per le incombenze a cui ti dedicherai: non svolgerle mai secondo l’ordine cronologico con cui ti sono state assegnate, altrimenti sarai sempre in ritardo e sempre più in ritardo. Fai le cose a caso: in questo modo con alcuni compiti sarai in ritardo, ma con altri in orario e con altri ancora in anticipo, il che è talmente sorprendente che, in quanto a buoni sentimenti, compensa abbondantemente i ritardi.

Chiudo con una meravigliosa citazione di Ellen Degeneres:
Procrastination isn’t the problem, it’s the solution. So procrastinate now, don’t put it off.
(Procrastinare non è il problema, è la soluzione. Quindi inizia a procrastinare ora, non rimandarlo a dopo).

2 commenti:

Ruz ha detto...

ho sempre seguito il tuo decalogo fino in fondo, ma non lo avevo mai messo nero su bianco, chissà perchè? forse ce l'ho nel DNA?

Leonaltro ha detto...

forse, saggiamente, per non far conoscere al "nemico" la propria strategia?